Con la delibera n. 389/2023/R/rif l’Arera ha disciplinato i principi per l’aggiornamento del Pef Tari biennio 2024/2025, concentrando gli aspetti innovativi sul riconoscimento dell’incremento inflazionistico dei costi attualizzati dall’anno a-2. L’Autorità, in particolare, intende combattere l’inflazione sia attraverso il riconoscimento di maggiori coefficienti di attualizzazione dei costi (I2023= 4,5% e I2024=8,8%) sia con l’aumento del limite di crescita, ricordando al tempo stesso che tali incrementi devono essere considerati come aumenti massimi ammissibili, ma certamente non come adeguamenti automatici dei contratti esistenti.
Entro il 30 aprile 2024, i comuni dovranno approvare le tariffe Tari per l’anno 2024, calcolate in riferimento ai Pef validati e determinati dagli Enti territorialmente competenti (Etc), ma questi ultimi troveranno una difficoltà di base per la validazione dei Pef presentati dai gestori, a causa di un altro adempimento voluto da Arera e destinato a cambiare definitivamente lo scenario nella gestione dei rifiuti ovvero l’adeguamento contrattuale allo schema tipo di cui alla delibera n. 385/2023/R/Rif.
Con la delibera in questione, l’Autorità di regolazione ha imposto agli Etc e ai gestori l’adeguamento dei contratti esistenti allo schema tipo approvato entro 30 giorni dall’adozione delle pertinenti determinazioni di aggiornamento tariffario biennale 2024-2025 ovvero dal termine stabilito dalla normativa statale di riferimento per l’approvazione della Tari riferita all’anno 2024 (oggi fissato al 30 aprile 2024).
Tra i vari articoli dello schema di contratto, particolare interesse delle controparti riveste il corrispettivo contrattuale che, a differenza del passato, non si baserà sul prezzo ottenuto in fase di affidamento ma su quello determinato dal metodo tariffario pro tempore vigente, che per il primo anno di applicazione, ovvero il 2024, verrà espresso attraverso il c.d. Piano economico finanziario di affidamento (Pefa). Il Pefa riguarderà l’intero periodo residuo dell’affidamento e i primi due anni coincideranno con il Pef di aggiornamento biennale che i gestori stanno redigendo in questo periodo, al netto delle detrazioni effettuate dall’Etc.
Il corrispettivo contrattuale per la gestione del servizio integrato dei rifiuti verrà, in questo modo, determinato dal Pef 2024/2025 predisposto dai gestori della raccolta e validato dagli Etc, contrapponendo da un lato i soggetti interessati al riconoscimento di un maggior margine di manovra rispetto agli strumenti di adeguamento inflazionistico consentiti nel nuovo Tool di Arera e, dall’altro, le autorità chiamate ad assicurare il rispetto del limite di crescita imposto dall’Autorità stessa.
È facile immaginare che tale contrapposizione di interessi possa portare dei ritardi nelle operazioni di validazione definitive, anticipando le problematiche connesse al successivo adeguamento contrattuale.
Di Luigi D’Aprano, Docente Anutel