
Secondo la delibera n. 14/2025 della Corte dei conti – Sezione Autonomie, la gestione finanziaria di Comuni, Province e Città Metropolitane nel triennio 2022-2024 evidenzia un miglioramento complessivo. Crescono le entrate, migliora la capacità di riscossione e si riduce il ricorso a strumenti emergenziali.
Entrate in crescita, ma persistono criticità
Le entrate tributarie comunali hanno registrato nel 2024 un incremento significativo, passando da 38,8 miliardi del 2022-2023 a 42,8 miliardi, trainate soprattutto da IMU e Tari. Tuttavia, la tassa rifiuti presenta ancora un tasso di evasione del 30% e un basso smaltimento dei residui attivi (26%).
Le entrate extra tributarie, come le sanzioni amministrative, sono aumentate fino a 14,7 miliardi (+33,9% rispetto al 2021), ma le riscossioni si attestano intorno al 66%, con situazioni critiche in alcune regioni.
In crescita anche l’imposta di soggiorno, favorita dalla normativa che consente ai comuni capoluogo a vocazione turistica di aumentarla fino a 10 euro.
Capitale e fondi PNRR: crescita record
Le entrate in conto capitale sono salite da 10,5 miliardi nel 2021 a 16,4 miliardi nel 2024 (+55%), grazie soprattutto ai contributi del PNRR, destinati a istruzione e infrastrutture sociali. I soli contributi agli investimenti sono passati da 6,9 miliardi a 12,6 miliardi. In calo invece i trasferimenti statali pro capite: da 304 euro nel 2020 a 247 euro nel 2023.
Flussi di cassa più equilibrati
Nel periodo 2021-2024, riscossioni e pagamenti sono cresciuti del 14%, con un aumento della liquidità del 27,8%. Il ricorso alle anticipazioni di tesoreria è calato del 41,5%, segno di una minore dipendenza da supporti esterni.
Spesa corrente più contenuta
La spesa corrente dei Comuni si è ridimensionata, passando dal 61% al 57% della spesa totale. L’acquisto di servizi rimane la principale voce di spesa (da 32 a 35 miliardi nel triennio), mentre la spesa per il personale resta stabile attorno ai 10 miliardi.
Rilevante la crescita della spesa sociale, che nel 2023 ha raggiunto i 10 miliardi (+8% sul 2022), con un aumento della quota di risorse proprie dedicate ad asili nido, disabilità e inclusione sociale.
Province e Città Metropolitane: segnali di rafforzamento
Nel 2023 le entrate provinciali sono cresciute del 6,4%, arrivando a sfiorare i 9 miliardi. Le spese in conto capitale sono aumentate del 34,9%, spinte dai fondi PNRR, soprattutto per investimenti nei trasporti. Nonostante ciò, permane uno sbilancio strutturale di circa 1 miliardo di euro.
Permangono criticità
Oltre 900 Comuni risultano in disavanzo e i casi di dissesto sono saliti a 227, con 34 nuove dichiarazioni nel 2024, concentrate in Calabria, Campania e Sicilia. Le procedure di riequilibrio finanziario, pur numerose (260 attive), risultano spesso inefficaci. In lieve aumento anche i debiti fuori bilancio, generati soprattutto da sentenze esecutive.