L’art. 2 bis del D.L. 193/2016 disciplina la modalità di riscossione delle entrate comunali sia tributarie che non tributarie, consentendo come unica forma di pagamento quella diretta nelle casse del tesoriere, in alternativa al modello F24 ed al PagoPA.
Il comma 786 della legge 160/2019 (legge di stabilità per il 2020) ha esteso tale disposizione, prima limitata alla sola riscossione spontanea, anche a quella coattiva.
La medesima legge introduce anche un’eccezione di validità per i versamenti effettuati ai concessionari rappresentati da società di partecipazione mista (pubblico – privata), escludendo stranamente qualunque forma di incasso diretto sia per le società di riscossione interamente private che per quelle interamente pubbliche.
Anche nel comma 788 della medesima legge 160/2019, integrando l’art. 53 del D.Lgs. 446/1997, vengono esclusi dal campo di applicazione della riscossione diretta tutti i concessionari ad eccezione di quelli costituiti in forma di società mista pubblico-privato.
Fortunatamente, a tutela dell’attività posta in essere da questi concessionari il successivo comma 790 prevede una forma di tutela nel riversamento delle somme a titolo di aggio, per le quali il tesoriere anziché riversare la somma totale incassata nelle casse comunali, detrae l’aggio e lo riversa direttamente, a presentazione della fattura, al concessionario.